Si sa che il nostro bel paese è anche il regno della burocrazia, di quella più contorta e complicata, che rende complesse anche le operazioni più semplici. Neanche il settore delle auto elettriche è al riparo da quest’arte tutta nazionale di rendere più difficili le cose. A dirlo è Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X, riguardo la creazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici.
La tecnologia c’è, le auto anche, le case automobilistiche ormai vanno verso la conversione all’elettrico, i cittadini sono sempre più responsabilizzati, ma leggi, leggine balzelli ed altro ne rallentano la diffusione nel nostro paese.
Per Venturini è necessario ridurre la tempistica burocratica. Roma può essere un buon esempio:
«La capitale concentra il 50% delle auto elettriche italiane ed è la metropoli più complessa e critica da elettrificare, nel senso degli ostacoli burocratici. Enel X ha il sapere e la tecnologia per realizzare in breve tempo un’infrastruttura, ma il passo lento e incostante ci è imposto dalla burocrazia. Il problema è che non esiste una normativa generale. E anche se tutti si dicono d’accordo, non appena si va a proporre la posa delle colonnine cominciano i distinguo e le difficoltà. I permessi da chiedere sono infiniti e non ci sono certezze. Così le opere rallentano e il traguardo si raggiunge accumulando enormi ritardi. Anche per ovviare a tutto questo, noi abbiamo deciso di mettere i nostri punti di ricarica su terreni privati, in aree strategiche. Partiremo proprio da Roma, dove inaugureremo la prima stazione di servizio di Enel X per auto elettriche con infrastrutture di ricarica ultrarapide fino a 350 kW in grado di ricaricare la maggior parte delle vetture in meno di 15 minuti, dando la possibilità ai clienti di poter usufruire di un punto di ristoro nell’attesa del pieno di energia».
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